La Casa
1992-1998
Polaroid 600 e Image
Il luogo protetto, la Casa: luogo rassicurante e tiranno. Il luogo della riflessione e della sperimentazione. Il luogo della noia, delle domeniche di pioggia a di sole. Il luogo messo al centro di ogni insegnamento, al centro della vita stessa.
Sfidai la Casa, il suo deserto e il suo guscio, con la polaroid; sfidai, giovane fotografo, la sua zavorra.
In Pomeriggi la luce insolente, quella luce detestabile che si infrangeva contro i miei progetti, viene filtrata dalle tapparelle in una matrice curiosa, nel ricamo di una penombra rassegnata.
Il bianco e nero di Lezioni era invece un modo per rendere omaggio alle avanguardie storiche e alle sperimentazioni surrealiste, ai Man Ray e Raoul Hausmann che iniziavo a conoscere, a quella ricerca domestica così naturale e dovuta.
Domeniche è invece la cronaca di un inseguimento della luce del tramonto: riscatto dell’ultima ora, quando tutto sembrava perso e il giorno regalato al vuoto. Il balletto delle ultime lame di sole e lo scendere della sera.
Vedute è la ripetizione (inconsapevole) della vista dalla mia finestra: quasi tacche sul muro di un prigioniero.
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